Noi devoti amanti del brutto letterario migliore, e cioè quello vanaglorioso e inconsapevole, siamo condannati a godere segretamente le nostre bizzarre passioni letterarie.
Le gioie della condivisione, le meraviglie del passaparola, le celebrazioni pubbliche degli autori prediletti, tanto care quanto scontate per gli amanti della bella letteratura, ci sono precluse.
Questo per tre motivi fondamentali:
1) Non riteniamo giusto né rispettoso esporre al pubblico ludibrio i nostri beniamini, per i quali proviamo sincera gratitudine e incondizionato affetto.
2) Presumiamo che praticare la segretezza ci assolva moralmente e ci autorizzi invece a continuare a turlupinarli privatamente, a gruppi di due, massimo tre individui fidati e meritevoli.
2) Presumiamo che praticare la segretezza ci assolva moralmente e ci autorizzi invece a continuare a turlupinarli privatamente, a gruppi di due, massimo tre individui fidati e meritevoli.
3) Deridere pubblicamente il nostro autore preferito, mettendone alla berlina le più vive ed esilaranti espressioni, condizionerebbe inevitabilmente il suo stile, rischiando di fargli mettere in discussione (non sia MAI!) quell'uso azzardato che fa del condizionale, quel parlare di sé in terza persona, quegli slanci retorici privi di misura che tanto amiamo.
Ebbene, pur continuando a coltivare in segreto questa meravigliosa passione, oggi noi vogliamo rendere omaggio a questi pochi, grandi scrittori, ignorati dalle case editrici, costretti spesso a pubblicare a pagamento (benedetta sia la loro ostinazione! E guai a chi osa chiamarlo denaro sprecato!), e soprattutto ignari dell'esistenza di sinceri ammiratori come noi che non solo li leggiamo, ma li rileggiamo e rileggiamo, spesso ad alta voce l'uno per l'altro, mai paghi di testi che nulla hanno da invidiare all'immortalità dei massimi esponenti del bello.
Grazie di cuore dunque, a tutti i pessimi narratori e ai loro scritti brutti, vanagloriosi e inconsapevoli, grazie di esistere e soprattutto di distrarci, con la loro sublime mediocrità, dalla nostra mediocrità qualsiasi.
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