lunedì 10 settembre 2018

2° classificato: Angelo Zabaglio con La gabbietta

Secondo classificato della V edizione del concorso letterario Il Racconto Più Brutto, vincitore del buono premio da 50 euro da spendere in libri presso la libreria Giufà di Roma


Angelo Zabaglio
La gabbietta
- 39 voti -



All’interno di una gabbia piccina,vive un corpicino con le ali blu,anzi celesti e gialle.

La leggerezza fisica e le ali che si muovono,aiutano i movimenti dell’esserino.

Piccoli decolli e piccoli atterraggi.

Il beccuccio raccoglie,dal piccolo pavimento,del cibo chicchi di cibo.

La testolina si muove.

Leggerezza favolistica.

Bimbi felici che giocano democraticamente.

Risate di bambini.

Innocenza.

Un bimbo si avvicina alla gabbiettina.

VOLA VIA!VOLA VIA!SCAPPA!

L’uccellino rimane dentro.

Vuole rimanere.

VOLA VIA!

Decolla e si allontana.

L’innocenza del bimbo è soddisfatta.

L’uccellino torna indietro.

NON HO CIBO!VOGLIO ENTRARE!

Ormai è chiuso.

APRIMI LA GABBIETTA!

L’innocenza del bimbo si diverte giocando.

APRIMI LA GABBIETTA!

L’esserino tenta invano di aprire con il beccuccio la porticina.

La mano di un altro bimbo lo aiuta.

L’astuzia del secondo bimbo è soddisfatta.

CIBO FINALMENTE!TUTTO PRONTO E BEN SERVITO!



Mattino seguente fresco,felice,azzurro,favolistico.

La gabbietta tenera e dolce contiene il piccolo,affettuoso,delicato e simpaticissimo uccellino.

Come sonoro altre voci di uccellini a fare compagnia piacevole.

La gabbietta è lontana alla vista esterna.

La gabbietta è ancora lontana,è al centro della scena.

Intorno colline verdi,cielo azzurro fresco dolce.



La gabbietta è ancora più vicina.

La visuale si restringe come uno zoom.

Intorno colline verdi che si avvicinano,cielo azzurro fresco dolce.

Notiamo più particolari:Alberi e nuvole.

La gabbietta è sempre più vicina a noi,ovvero alla vista esterna.

La visuale si restringe,avvicinandoci ad una velocità supersonica…di proiettile ad esempio.

Sempre più particolari ci colpiscono ma ci sfuggono.

Il cielo fresco dolce quasi non si vede più.

Ora è verde di collina che ci sfugge intorno.

La gabbiettina è appesa ad un ramo di uno dei tanti alberi presenti nella zona.

E’ davanti a noi.

Al centro dell’immagine.

Volando fissi verso di lei ci sfuggono i contorni dell’ambiente.

Intorno a noi notiamo come si può vedere da finestre all’interno di treni in velocità.

Come pennellate verso sinistra alla nostra sinistra,come pennellate verso destra alla nostra destra,come razzi verso l’unico obiettivo:La gabbia.

Velocissimi verso di lei ci avviciniamo.

Pensando di essere arrivati siamo già giunti.

Velocità incontrollata,verso la gabbia.

Arrivati a destinazione con una potenza veloce di proiettile che nel tragitto accumula potenza e velocità…verso l’uccellino.

Incuranti lo trapassiamo,piume,ala destra,pelle sottile,ossicini soffici e croccanti,carne tenera,liquidi rossi,viscere,nervi filamentosi scivolosi,polpa di cuoricino,scivolosi filamentosi nervi,viscere,rossi liquidi,tenera carne,croccanti e soffici ossicini,sottile pelle,ala sinistra,piume.

Uccellino traforato come tunnel autostradale.

Il cibo è coperto e bagnato da viscere che fuoriescono ancora dal buco sinistro aperto che lascia uscire viscere spappolate e carne e piume sporche di sangue.

Sofferenza ferma in gabbia mentre il proiettile è bloccato poco dopo da un tronco.

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